22 aprile 2013
La Cassazione “annulla” sia Perugia che Garlasco, che succede ?
Dopo il “caso” di Perugia, anche quello di Garlasco ha visto la Suprema Corte di legittimità annullare la precedente assoluzione dei Giudici di merito, assoluzione in quest’ultimo caso addirittura duplice, visto che l’imputato era stato giudicato non colpevole sia in primo che in secondo grado.
Questa continua oscillazione di esiti rischia di confondere ancora di più una opinione pubblica già quotidianamente bombardata dai vari media, sempre attenti a sfruttare al meglio, e non sempre a meri fini informativi, una certa tipologia di omicidi, che hanno tutte le caratteristiche, come si sa, per dividere tra “innocentisti” e “colpevolisti”.
E’ bene pertanto chiarire cosa significano “tecnicamente” quegli annullamenti, perchè da troppe parti si è detto e si è scritto che la Cassazione avrebbe dichiarato colpevoli Tizio o Caia, inducendo persino taluni illustri commentatori a sbizzarrirsi sulla effettiva possibilità che una imputata possa essere o meno estradata dagli USA per scontare la propria pena.
La Corte di Cassazione, a differenza dei Giudici di merito di primo e secondo grado, non dichiara affatto colpevole (o innocente) nessuno, e semplicemente perchè non è quello il suo compito.
Imputata infatti, avanti la Cassazione, è solo la Sentenza ricorsa, come ha giustamente ricordato uno dei legali degli imputati, e non già la persona fisica sottoposta a processo, ed una Sentenza ovviamente non può essere condannata ad un bel nulla, se non ad essere..riscritta.
Il che significa che nei casi in oggetto, e ferma restando la necessità di leggere le motivazioni, la Corte di Cassazione si è limitata a ritenere non adeguatamente motivate le due assoluzioni ricorse, il che non preclude affatto che dette assoluzioni non possano essere nuovamente confermate anche dalle future Corti di appello “di rinvio”, e stavolta con motivazione diversa e pienamente legittima.
Questo perchè il controllo di legittimità sulla motivazione di merito non è un terzo grado di Giudizio, come erroneamente da alcuni ritenuto, bensì la verifica che le ragioni a sostegno della decisione assunta all’esito dei due processi siano esposte in modo logico, ancorchè non necessariamente condivisibile.
La Cassazione, in altri termini, non deve più capire se l’imputato sia o meno colpevole, ma solo il “perchè” sia o non sia stato stato ritenuto tale.
Evidentemente, nei due casi affrontati, si è ritenuto che da quanto esposto in motivazione dalle Corti di Appello di Perugia e di Milano non fosse chiaro quel “perchè”, e da ciò la decisione di rinviare entrambi i processi a due diverse Corti di merito.
Di recente mi è capitato di assistere in una medesima settimana all’annullamento per difettosa motivazione di due sentenze cui ero interessato, la prima confermativa di precedente assoluzione, e la seconda di precedente condanna.
Sembra dunque che rispetto ad una tendenza passata la Corte Suprema abbia deciso da qualche tempo di rispedire al mittente tutte quelle sentenze che appaiono motivate in modo un pò troppo approssimativo.
Insomma, se non è “guerra aperta” tra il Giudice di legittimità e quello di merito, poco ci manca…
Scritto il 7-2-2014 alle ore 15:02
Buon giorno..sono uno studente di giurisprudenza alla statale di Milano; premetto che questi 2 casi mi hanno molto interessato in particolare il delitto di Perugia; concordo a pieno, logicamente, con quello da Lei scritto anche se trovo che per questi 2 procedimenti la Cassazione si sia fatta notevolmente influenzare proprio da quei mass media che spesso fanno disinformazione..trovo cioè che la Corte più che per ragioni di legittimità, abbia annullato con rinvio le 2 rispettive sentenze per ragioni di merito vista la forte voglia di trovare a tutti i costi un colpevole ( giustamente) da parte dei media, portavoci in questo caso di un sentimento popolare, che ha una marcata natura colpevolista e spesso non adeguatamente informato..
Cordiali saluti.