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dei diritti e delle pene

Il Blog di Davide Steccanella

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Postilla » Diritto » Il Blog di Davide Steccanella » Diritto penale e processuale » L’omofobia è cosa ben diversa dalla eterofilia

27 settembre 2013

L’omofobia è cosa ben diversa dalla eterofilia

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Strano paese il nostro.

Da anni gravemente sordo a qualsiasi richiamo, anche autorevole, per la nota ed inaccettabile discriminazione in cui versa da sempre una importante minoranza di cittadini a causa della propria sessualità, improvvisamente sembra divenuto preda di una sorta di eccitazione collettiva.

Negli ultimi giorni abbiamo così visto alternarsi prima una gragnuola di critiche alla nuova legge che estende anche alle ragioni sessuali  le tutele già previste dalla Legge Mancino, e quindi una serie di strali contro una nota marca di pasta a causa di una risposta sciocca data a domanda ancor più sciocca sugli spot familiari.

Ne è derivata una evidente confusione tra due concetti (eterofilia e omofobia) tra di loro molto diversi, e che non possono, e non debbono, essere trattati allo stesso modo, il primo essendo un becero retaggio di una cultura involuta, e l’atro invece un grave reato, ragion per cui occorre fare una certa chiarezza.

Le maggiori critiche alla nuova legge contro l’omofobia (e la transgenia) sono state quelle di avere diminuito la rilevanza penale di alcune condotte discriminatorie, riferendosi a quell’art. 3 bis che esclude penale rilevanza a quanto riconducibile al pluralismo delle idee, purché, ovviamente ed è ben specificato, non implichi istigazione all’odio o alla violenza.

Si tratta di emendamento inserito a seguito della scelta, da parte dei proponenti, di volere approvare una legge di siffatta importanza (e che colma una grave lacuna) con il più ampio consenso possibile di forze politiche, ivi comprese quelle fino all’altro giorno su questi temi in eterna contesa.

Si è detto e scritto che così facendo condotte come rifiutarsi di distribuire farmaci ad una certa etnia oppure licenziare un dipendente sol perchè di colore o ancora vietare con un Ordinanza comunale l’uso delle panchine dei giardini pubblici ai ROM cesserebbero di essere sanzionate penalmente.

Al riguardo va osservato da un lato che questi “rischi” di impunità paventati paiono più astratti che reali, posto che il generale divieto, rimasto ovviamente penalmente sanzionato, di istigare odio razziale, ben difficilmente lascerebbe immuni siffatte e reprensibili condotte, e dall’altro va comunque ricordato che per fortuna il nostro Ordinamento prevede già abbondanti rimedi a discriminazioni di questo genere, e che non è certo la repressione penale ed il carcere l’unico mezzo per sanzionare tutto quello che non appare (giustamente) legittimo.(e che non per questo diventa per forza anche reato)

E’ giusto a mio parere distinguere una volta per tutte e bene tra chi manifesta una propria convinzione, magari anche becera, e chi invece trasmette odio od induce a commettere atti di violenza contro una determinata categoria di persone.

E così per fare un esempio sul recente caso Barilla, dire che si vuole rappresentare nei propri spot pubblicitari una sola tipologia di famiglia, è certamente indice rivelatore di una cultura modesta e densa di pregiudizi in chi parla, ma non può essere condotta nè sanzionata nè impedita.

Allo stesso modo, e mi riferisco al cardinale Bagnasco, di recente intervenuto sulla nuova legge che a suo dire limiterebbe la libertà di pensiero della chiesa cattolica sul matrimonio, un conto è dire “riconosco solo la famiglia composta da una donna ed un uomo” e un conto è dire “fanno bene quelli che menano due uomini che si baciano perchè sono dei peccatori”  perchè questo significa incitare all’odio ed alla violenza, ed è giusto che venga represso e sanzionato anche in sede penale.

La nuova legge, tanto criticata, di base questo e non altro si proponeva, ma la generata confusione ha fatto si che oggi, dopo anni di bieco oscurantismo verso la omosessualità, si gridi allo scandalo per la frase di un Barilla, o per la selettività penale della nuova legge sulla omofobia.

Che finalmente e dopo anni anche la omofobia venga considerata un delitto come il razzismo pare non contare nulla, che ancora oggi sol pensare di formare una famiglia omosessuale in Italia (come avviene da tempo in quasi tutti i paesi civili) sia una chimera neppure, ma guai se un noto pastaro decide di pubblicizzare i suoi prodotti come meglio crede.

Non saper distinguere eteroflia da omofobia è grave,  le parole hanno un senso e le definizioni ancor di più, e questo, sia chiaro, vale sia per gli etero che per i gay.

Letture: 9266 | Commenti: 10 |
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10 Commenti a “L’omofobia è cosa ben diversa dalla eterofilia”

  1. gv scrive:
    Scritto il 4-10-2013 alle ore 19:21

    Condivido e apprezzo il contenuto dell’articolo.
    E mi permetto aggiungere quanto segue.
    Per quanto mi riguarda, l’omosessualità rappresenta una condizione personale, che attiene alla sfera intima e privata della Persona, che ciascuno vive e gestisce autonomamente e liberamente. Perchè disprezzare o addirittura discriminare chi ha scelto tale condizione?
    Non capisco, invece, l’ostentazione di tale condizione, che ha porta addirittura a parlare di “orgoglio gay”: quasi che l’essere non-gay (o eterosessuale) sia una condizione di cui vergognarsi…!
    No! Il c.d. “orgoglio gay” non lo tollero: e da “eterosessuale” ESIGO lo stesso rispetto che io ho per i gay.

  2. lm scrive:
    Scritto il 4-10-2013 alle ore 20:13

    diciamolo: siamo tutti omosessuali! così saremo tutti meglio tutelati….. ormai essere etero pare sia diventata una colpa!
    viviamo proprio in uno strano mondo: ma perchè non impariamo tutti a farci gli affari nostri?
    essere riservati è segno anche di educazione e rispetto nei confronti degli altri. le ostentazioni, siano esse etero od omo, mi danno tremendamente fastidio. all’interno delle 4 mura ognuno si faccia i cavoli suoi. sbattere ai quattro venti il proprio status decisamente no. sarò all’antica ma la penso così….

  3. Fausto scrive:
    Scritto il 4-10-2013 alle ore 20:33

    sul tema della omosessualità c’è una disperante ignoranza terminologica: che significa omofobia? nulla… Il timore che in una società il fenomeno dell’omosessualità cresca o addirittura dilaghi è del tutto legittimo, per ragioni razionali e scientifiche. La omosessualità è costituisce una minaccia biologica nei confronti della specie umana. E’ da ipocriti o da minus habens negare l’evidenza scientifica del fatto. Si può essere cittadini degni di rispetto anche essendo diseguali. I ciechi sono cittadini uguali agli altri eppure nessuno si sogna di dar loro la patente di guida, per il pericolo che costituirebbero per la vita delle persone. Lo stesso per gli omosessuali, sono uguali agli altri cittadini, ma nessuno li additi a garaqnzia della sopravvivenza della specie.

  4. Bleedlikeme scrive:
    Scritto il 7-10-2013 alle ore 13:33

    Vorrei ricordare a tutti che la sessualità è tutto fuorché una questione privata. L’eterosessualità pervade e struttura da sempre la nostra società a livello normativo. E negarlo, mi spiace significa essere in profonda malafede.
    I gay e le lesbiche per secoli sono stati condannati a vivere in una dimensione di inintellegibilità che li ha privati di qualsiasi strumento per rispondere alle ingiustizie e alle violenze subite dalle istituzioni, dalle famiglie, dalla chiesa, dall’illuminismo, etc.
    Quindi mi pare più che comprensibile che adesso rivendichino un ruolo pubblico dei propri affetti e della propria sessualità. Semplicemente perché in gioco vi è molto di più che il semplice rapporto sessuale, ma la loro stessa esistenza in quanto tale, di persone esattamente uguali alle altre.
    Questo significa ostentare? Bene, allora felicissimo di ostentare.

    Voi potete tranquillamente andare in giro con la vostra compagna mano nella mano, parlare liberamente in pubblico dei vostri affetti e della vostra famiglia, non essere esposti alla violenza solo per il fatto di essere eterosessuali.
    Un omosessuale non può dire lo stesso.

  5. Michael scrive:
    Scritto il 7-10-2013 alle ore 22:15

    Leggo delle robe agghiaccianti nei commenti. LM afferma che l’omosessualità sarebbe una scelta. Come se uno la mattina si svegliasse e decidesse di essere omosessuale. Così, senza motivo. Decide di non poter avere figli, di non potersi fare una famiglia, di essere discriminato in ogni ambito, di non potersi nemmeno tenere mano nella mano con il suo ragazzo/a. A me sembra assurdo. Evidentemente chi scrive non ha la minima idea di cosa significhi essere omosessuale e che cosa comporti nella vita di tutti i giorni. In questi casi, però, sarebbe opportuno tacere per non fare figuracce. Non si parla di ciò che non si conosce.

    Nel commento successivo IM fa battutine riprendendo una nota frase di Kennedy senza però comprenderne minimamente il senso, proseguendo poi dicendo che ognuno deve farsi gli affari propri, dentro casa propria. Fino a prova contraria però in questo paese ognuno ha la libertà di fare quello che vuole se non danneggia nessun’altro o nient’altro. Mi spiegherà magari un bacio etero od omosessuale di quale libertà la priva. Senza contare che un omosessuale non è minimamente detto che debba per forza dire al mondo di esserlo. Non per questo però non deve avere gli stessi diritti di un eterosessuale.

    Il commento sotto poi è assurdo: leggo che “omofobia non significa nulla” (vallo a spiegare agli adolescenti che si sono suicidati perchè perseguitati dai bulletti di scuola perchè gay o a quelli che sono stati massacrati di botte solo perchè si sono dati un bacio per strada). Poi si parla di sopravvivenza della specie, in termini che denotano l’assoluta mancanza di ogni cognizione di causa: un omosessuale nasce forse da un omosessuale? Si, anche, ma nel 99,9% dei casi nasce da un eterosessuale. Quindi mi domando: si pensa forse che l’omosessualità sia una malattia? Che si diffonda per contatto? L’omosessualità è una caratteristica genetica. Omosessuali si nasce, e recenti statistiche ne parlano in percentuali che variano dal 13 al 18% della popolazione mondiale. E il tutto esiste dall’epoca dei Greci e dei Romani. Sinceramente mi sembra che ce la siamo cavati fin troppo bene fin ora, o sbaglio? Il paragone con i ciechi è poi qualcosa di tremendo, perchè implica l’idea che un omosessuale possa nuocere a qualcun’altro. Il problema non sono gli omosessuali, ma sono le persone come lei.

    Sull’articolo in sé e per sé sinceramente sorvolo. Sono giorni che discuto di cose del genere con gente che non si sforza minimamente di capire il punto di vista di un omosessuale in questo paese di bigotti. Ora mi si viene a fare anche il processo alle intenzioni per il boicottaggio dei prodotti di un signore che, senza nemmeno farsi troppi scrupoli, va a dire che io posso fare quello che voglio, basta che lo faccia a casa mia, mentre lui invece può diffondere l’idea di famiglia tradizionale che tanto gli piace ai quattro venti perchè, di fondo, pensa che io non sia normale. Di un signore che mi viene a dire che se io non condivido le sue idee allora posso comprare altri prodotti. E’ esattamente quello che faccio. Evito di dare soldi ad una persona che mi dà dell’anormale. Ora sinceramente, che lui possa mettere chi vuole nelle sue stupide pubblicità è indubbio – anche se cortesemente poi qualcuno mi spiegherà cosa ci sia della famiglia tradizionale in un fornaio che parla con un uccello o con la ruota -, il punto non è quello. Il punto è il resto delle cose che ha detto. Ed è il disprezzo di fondo che ha nei confronti della popolazione glbti. Quindi evitiamo di parlare del boicottaggio come di qualcosa di ridicolo, perchè di ridicolo ci sono solo queste affermazioni.
    Concludo con una osservazione: finchè si considererà “opinione personale” pensare che gli omosessuali siano diversi, contronatura, malati o stronzate del genere, oppure pensare che sia un abominio, che il matrimonio sia solo tra uomo e donne, che la famiglia sia solo quella fatta da uomo e donna.. Ecco, fino a che questo sarà considerato solo un’opinione non sarà mai veramente sradicata l’omofobia in questo paese. Quando finalmente si riterrà una cosa totalmente normale, come una persona di colore che sposa un europeo per dire, solo allora ci sarà la vera accettazione. Ma questo evidentemente chi pensa che l’estensione della legge Mancino ai reati contro l’omofobia sia una cosa perfetta non l’ha preso in considerazione.

  6. Franco Parlato scrive:
    Scritto il 8-10-2013 alle ore 17:58

    Leggo da Michael, una presa di posizione che mi induce a pensare che sia contro la poligamia: concepisce solo affetti tra due persone. Ma quali vincoli pone a una famiglia composta da più adulti. Nessuno ne parla ma con questo si vincolano molte persone provenienti da culture diverse che forse non sono usuali in Italia ma che altrove sono riconosciute legalmente. Si tratta di una generale ostilità? Perchè nessuno ne parla? Non ho mai sentito una sola voce a difesa che sia eterosessuale o omosessuale. Esiste una discriminazione praticata anche dagli omosessuali?

  7. Fausto scrive:
    Scritto il 15-10-2013 alle ore 15:55

    1) l’omossessualità perde il carattere privato quando pretende di diventare fenomeno sociale, come quello postulato dai gaypride. In termini sociali l’omosessualità costituisce una minaccia per la società. E’ argomento del tutto razionale e scientifico.
    b) prima o poi qualcuno dovrà spiegarmi se la omosessualità è uno stato che si sceglie oppure uno stato al quale si è assegnati per natura. In altre parole quanti sono gli omosessuali genetici e quanti quelli “ambientali” (includendo il vizio, la perversione, la violenza e l’abuso…) Nessuno è capace di rispondere , però tutti …cianciano.

  8. davide steccanella scrive:
    Scritto il 15-10-2013 alle ore 16:58

    Gentile sig. Fausto prima cosa le persone omosessuali non “pretendono” affatto di “diventare fenomeni sociali” per la semplice ragione che esistendo sono automaticamente come lei lo definisce un “fenomeno sociale”. Direi che “pretendono” questo si e ci mancherebbe altro che in un paese che si definisce civile e democratico non fosse loro consentito di farlo di essere tratattati di fronte alla legge come gli altri cittadini che votano, pagano le tasse ecc Questo è ancora bel lungi dall’essere stato realizzato come ci ha più volte ricordato quella Europa che da tempo ci condiziona ogni scelta economica. Quindi fanno bene a insistere e se la cosa non la aggrada sinceramente problemi Suoi.
    Quanto alla specifica domanda “tecnica” che tanto la incuriosisce Le rispondo volentieri per quanto mi riguarda. Io sono omosessuale penso da sempre, ci ho messo qualche tempo ma neppure troppo a definitivamente capirlo perchè essendo di vecchia generazione ai miei tempi era un pò meno facile di oggi vivere serenamente la mia sessualità, quindi credo “per natura”. Stessa cosa mi sentirei di dire per la gran parte di omosessuali che ho conosciuto ma credo siano di base fatti loro.
    Lei invece mi saprebbe dire quanti eterosessuali vanno invece immuni da “vizio, perversione, violenza o abuso” per usare la Sua simpatica terminologia ?
    Sa, io sono un pò sciocco, e penso che ci siano perversi e abusanti sia nell’una che nell’altra “squadra”, cosiccome omosessuali che amano per anni lo stesso compagno esattamente come fanno altri eterosessuali, ma Lei dirà che “vo cianciando” perchè mi ritiene visto che lo ha scritto “una minaccia per la società”.
    Quale società Sig. Fausto ? La Sua ? Si è vero sono una minaccia perchè spero come tanti altri che prima o poi sparisca e che venga sostituita da una migliore.
    Ossequi
    davide steccanella

  9. Michael scrive:
    Scritto il 15-10-2013 alle ore 17:08

    Vabbè, qui si va a parare nelle affermazioni assurde.
    a)”Minaccia per la società” “argomento razionale e scientifico?” Ma per piacere. Se realmente fosse una minaccia per la società per quale motivo l’OMS già nel 1990 (come ho già scritto) avrebbe rimosso l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali affermando che si tratta di una semplice caratterizzazione della personalità? O magari lei è uno di quelli convinti di saperne più di medici specialisti. Poi minaccia di cosa? Che si estingua l’umanità? Ma ha presente che un omosessuale nasce da una coppia di eterosessuali o la cosa le è sfuggita?
    b) Glielo posso spiegare io in maniera molto chiara e diretta, omosessuali si nasce. Un omosessuale, come me tanto per dire, non è che decide di complicarsi la vita e avere a che fare con gente omofoba come lei tutti i santi giorni solo per il gusto di farlo. Se io potessi sarei ESTREMAMENTE felice di poter essere eterosessuale. Di potermi trovare una donna e farmi una famiglia senza dover lottare tutti i giorni per i miei diritti. La mia vita sarebbe estremamente più semplice. Mi sembra palese che però se non ho attrazione per le donne ci posso fare ben poco. Così come lei non ha attrazione per gli uomini un omosessuale non ha attrazione per le donne. E non mi tiri fuori la solita tiritera che sarebbe una roba “contronatura” perchè è abbastanza evidente che se nello stesso mondo animale sono stati riscontrati atteggiamenti omosessuali – anche esclusivamente omosessuali -, non si tratta di uno “stato che si sceglie”. Mi sembra poi superfluo dover evidenziare che associare omosessualità a vizio (?!?) perversione (prego?!) violenza (temo faccia una gran confusione e non abbia la minima idea di cosa sia un omosessuale, perchè non c’è assolutamente NULLA di violento nell’esserlo) abuso (abuso di cosa? Cosa c’entra con l’omosessualità??). Qualsiasi psicologo o psichiatra le potrà confermare quanto le ho detto, e le consiglio vivamente di andare a informarsi su cosa significhi essere omosessuale e come gli omosessuali vivano la loro vita. Ma sicuramente lei sarà uno di quelli che associano l’omosessualità solo alle Drag Queen dei gaypride, senza magari rendersi conto che il suo collega di lavoro che lei crede sia etero in realtà è gay. Si ricordi che omosessuale ed effemminato non sono sinonimi.

  10. MASSIMO scrive:
    Scritto il 16-10-2013 alle ore 17:49

    Sono per il riconoscimento dei diritti agli omosessuali, eccetto che per il matrimonio quale sacramento e l’adozione di figli perchè, essendo padre, ogni giorno mi rendo conto quanto un bambino abbia bisogno della figura materna e paterna, le quali sono profondamente diverse e al tempo stesso necessarie per una crescita psicologica ed affettiva equilibrata dell’adolescente .Oggi purtroppo la famiglia tradizionale è in crisi di valori e di certezze ( le infedeltà e le separazioni sono all’ordine del giorno ) e ne risentono i nostri giovani i quali vivono privi di valori autentici, in una società sempre piu’ secolarizzata.Sono convinto che, eccetto pochi casi, l’omosessualità non si sceglie ( non è quindi perversione ) e che una persona che vive in questa condizione vada accolta non come diversa ma debba avere nella nostra società il propio ruolo, compreso nell’ambito religioso; insomma, come ha detto Papa Francesco: chi sono io per condannare questi miei fratelli? anche loro sono amati da Dio alla stessa maniera e meritano profondo rispetto, pur non condiviidendo il loro ” modus vivendi”.In una società civile è fondamentale il rispetto per qualsivoglia diversità.Mi auguro che in futuro possa esserci piu’ tolleranza e meno discriminazione.Nella responsabilità ognuno è libero di vivere come ritiene piu’ opportuno.

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