• CATALOGO
  • LIBRI
  • CODICI
  • RIVISTE
  • SERVIZI ON LINE
  • ELEARNING
  • EBOOK
  • APP
  • BANCHE DATI
  • SCUOLA DI FORMAZIONE
  • SOFTWARE
 

dei diritti e delle pene

Il Blog di Davide Steccanella

  • Home
  • Profilo
  • Contatti
  • Archivio
Postilla » Diritto » Il Blog di Davide Steccanella » Diritto pubblico e costituzionale » Il Prefetto di Alfano e le nozze gay

8 ottobre 2014

Il Prefetto di Alfano e le nozze gay

Tweet

Ieri il Ministro Alfano ha esortato i Sindaci a non più trascrivere i matrimoni omosessuali celebrati all’estero minacciando, altrimenti, di fare intervenire il Prefetto per annullare tutto.

Ma davvero il Prefetto potrebbe annullare la trascrizione di un Sindaco?

Il Sindaco, in forza della Legge n. 125 del 2008 svolge la funzione di “Ufficiale del Governo” e come tale risulta per legge delegato al compimento di alcuni atti tra i quali (art. 3) quello della “tenuta dei registri dello Stato civile”.
E a tal punto è così, che al successivo art. 11 è previsto addirittura che il Prefetto possa intervenire “in caso di inerzia del Sindaco”.

Posto che in questo caso non si tratterebbe di “inerzia” bensì di eccesso di “attivazione”, in quanto il Sindaco avrebbe trascritto su quei registri a lui affidati anche una unione ritenuta dal Ministro “contraria alla legge italiana che non prevede matrimoni tra persone dello stesso sesso”, la citata legge sui sindaci non ci aiuta a risolvere il quesito.

Passiamo dunque ai poteri del Prefetto che la Legge n. 121 del 1981 definisce, all’art. 13: “Autorità provinciale di Pubblica sicurezza”, ma tra gli stessi non si ravvisa quello di annullare di ufficio le Ordinanze sindacali.
Si potrebbe obiettare che sulla base di quanto previsto al terzo comma del citato articolo 13 la più recente Giurisprudenza amministrativa ha stabilito che poiché “spetta al Prefetto promuovere ogni misura idonea a garantire unità di indirizzo e coordinamento dei compiti e delle attività degli agenti di Pubblica sicurezza promuovendo le misure occorrenti”, tra quest’ultime “non può che essere incluso anche il potere di annullamento di ufficio degli atti adottati dal Sindaco che risultano illegittimi o che comunque minano la menzionata unità di indirizzo” (Consiglio di Stato, Sez. VI, 19 giugno 2008, n. 3076, ric. Comune di Azzano Decimo).

Il precedente specifico quindi sembrerebbe a prima vista segnare un punto a favore del Ministro Alfano, ma a ben guardare non è così.

In quel caso infatti si trattava di annullamento prefettizio di una Ordinanza di un Sindaco che aveva inibito alle donne di diversa religione l’uso del velo in luogo pubblico, perché da lui ritenuto in contrasto con l’art. 5 della Legge 152 del 1975 che “vieta l’uso di caschi protettivi o qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona”.

Dunque si versava palesemente in materia di “pubblica sicurezza” o comunque di “ordine pubblico” visto che veniva richiamata pure la “famigerata” Legge Reale, ed è fuor di dubbio che in subietta materia il Sindaco si trovi in rapporto gerarchicamente subordinato rispetto al Prefetto.

Ma nel caso sollevato da Alfano, vien da domandarsi, quali ragioni di “ordine pubblico” potrebbero essere addotte per opporsi alla trascrizione nei registri del Comune di un matrimonio omosessuale celebrato all’estero?

Neppure potrebbero essere addotte ragioni di “salute pubblica” o di “igiene”, materie da sempre, e per secolare tradizione, affidate al supremo vaglio del Prefetto anche con il ricorso alle cd. Ordinanze contingibili e urgenti (si pensi alle epidemie o ai disastri sismici), perché davvero non si coglie quale potrebbe essere il pericolo alla salute o alla igiene dei cittadini il consentire o meno una trascrizione di nozze.

Quindi ed in definitiva si tratterebbe esclusivamente di verificare la eventuale illegittimità di quella trascrizione rispetto alle norme del codice civile che regolano il cd. diritto di famiglia.

Ma se così è, è del tutto ovvio che non possa certo rientrare tra le prerogative del Prefetto quella di annullare di ufficio l’atto del Sindaco, posto che l’unica Autorità demandata a valutarne la eventuale illegitimità sarebbe esclusivamente quella Giudiziaria, e non certo quella di Pubblica Sicurezza.

A tal proposito si rammenta che di recente proprio il Tribunale di Grosseto ha ordinato al Sindaco del luogo dei ricorrenti di trascrivere sui locali registri il matrimonio omosessuale dagli stessi celebrato all’estero, evidentemente non ravvisandone alcuna illegittimità, ragion per cui si consiglia vivamente ai Sindaci meno inclini a subire i diktat del Ministro in carica di proseguire per la strada intrapresa, e di “resistere” alle di lui minacce.

Sarà assai difficile che un Giudice possa davvero annullare quello che chiunque dotato di senno definirebbe semplicemente…doveroso, visto che sarà pur vero (e la Corte Costituzionale ha già stigmatizzato tale lacuna) che in Italia ai gay sono inibite le nozze, ma impedir loro persino di registrare un fatto storico avvenuto è una idea che poteva venire solo ad un Ministro come… Alfano

Letture: 12255 | Commenti: 10 |
Tweet

10 Commenti a “Il Prefetto di Alfano e le nozze gay”

  1. Mattia scrive:
    Scritto il 14-10-2014 alle ore 09:28

    Dunque il Sindaco dovrà pure registrare i matrimoni poligami, purché riconosciuti in uno stato estero che li consente?

  2. ELLEEMME scrive:
    Scritto il 16-10-2014 alle ore 12:20

    senza entrare nel merito delle disquisizioni politiche e giuridiche, la cui natura è molto complessa e compete a chi di tali questioni ne mastica. non si capisce perché gli omo a tutti i costi vogliono sposarsi, visto che il matrimonio non è più di moda neppure tra gli etero. se andiamo a contare le convivenze, rispetto agli sposati, mi pare che oggi siano la maggioranza, e non solo tra i vip……

  3. Fabio scrive:
    Scritto il 16-10-2014 alle ore 16:18

    Effettivamente seguendo il ragionamento logico (o forse meglio dire illogico) dell’autore non si capisce, a questo punto, perché non possa essere registrato in Italia qualsiasi atto matrimoniale, di qualsiasi natura, quindi omosessuale, poligamo,oppure anche poliandrico (visto che esistono o sono esistiti Stati al modo dove più uomini possono sposare la stessa donna), a patto che tale atto sia legittimo nello Stato estero in cui è stato celebrato.

  4. Fausto Carratù scrive:
    Scritto il 20-10-2014 alle ore 08:43

    se i genitori di Marino fossero stati omosessuali qusto dibattito non sarebbe mai nato

  5. Fausto Carratù scrive:
    Scritto il 20-10-2014 alle ore 08:46

    non si capisce perchè si dovrebbero attribuire i privilegi di cui godono mariti e mogli solo a coppie omossessuali e non anche a genitori che vivono per decenni assieme a figli, a fratelli e sorelle che vivono insieme per decenni, e zii e nipoti, a qualunque coppia di parenti e amici…

  6. Fausto scrive:
    Scritto il 20-10-2014 alle ore 08:50

    davide steccanelle “stecca” sul piano della logica, sul piano del diritto, sul piano della buona fede.
    La malattia mentale è manifesta.
    Per fortuna che gli omosessuali interessari sono qualche percento dell’intera popolazione. Democraticamente, razionalmente e scientificamente ogni tentativo di forzare logica e buon senso saranno spazzati ia dai referendum

  7. Davide Steccanella scrive:
    Scritto il 20-10-2014 alle ore 09:56

    Spero fosse chiaro (soprattutto per chi ricorre ad analogia davvero “carine” e “rispettose” tipo “cagne” et similia (SIC !), che io mi limitavo a censurare l’errore di diritto di chi pensa che un Prefetto in Italia possa annullare di imperio una trascrizione di un Sindaco sul registro conunale di un FATTO altrove accaduto e non certo sostenere che in in Italia ci si può sposare tra gay

  8. elleemme scrive:
    Scritto il 20-10-2014 alle ore 18:54

    caro avvocato, io non lo sono e me ne guardo bene dal darle lezioni in tal senso. mi limito a delle semplici osservazioni logiche:
    a- se non esiste una legge che regola una materia può un sindaco qualsiasi arrogarsi il titolo di fare ciò che una legge non regolamenta?
    b- se i sindaci rispondono in primis al prefetto per il loro operato, il prefetto da chi è nominato e chi rappresenta?
    c- se una legge non c’è, in nome di chi e di che cosa si agisce? i sindaci di roma e di milano (che è pure avvocato!!!) sanno benissimo, o dovrebbero sapere [ma l’ignoranza forse è appena dietro l’angolo], che tutto quello che viene fatto in assenza di una legge è perlomeno incostituzionale -e vorrei vedere un pronunciamento di quella sede-, ed al limite perseguibile penalmente!!!!!
    se poi si vogliono fare delle provocazioni x provocare allora è un’altra storia, a quel punto non si faccia il sindaco e si faccia qualcos’altro, perché non basta farsi crescere la barba come marino……

  9. salvatore scrive:
    Scritto il 21-10-2014 alle ore 10:35

    MI CHIEDO PERCHE’SI GIRA INTORNO AL PROBLEMA SENZA COGLIERLO? I FATTI SONO SOLO QUESTI:
    1) IN ITALIA NON E’ CONSENTITO CELEBRARE NOZZE TRA GAY;
    2) TRASCRIVERE UN FATTO STORICO ACCADUTO ALTROVE E CIOE’ IN UN ALTRO ORDINAMENTO E’ UN FUOR D’OPERA O MEGLIO UNA PALESE PROVOCAZIONE;
    3) MARINO PER GIUSTIFICARE IL SUO OPERATO CONTRA LEGEM HA DICHIARATO CHE EGLI HA INTESO FORMALIZZARE UN RAPPORTO D’AMORE;
    4) E QUINDI? SI AMANO GLI ANIMALI, SI AMANO E SPESSO CONVIVONO PER MOLTI ANNI INSIEME ZII E NIPOTI, FRATELLI E SORELLE.TRASCRIVIAMO TUTTE LE UNIONI DI FATTO FONDATE SULL’AMORE?! LA VERITA’ E’ CHE QUESTO E’ UN PAESE FONDATO SULL’IPOCRISIA E SUL POLITICALLY CORRECT MA SENZA VERE REGOLE E QUELLE CHE CI SONO VENGONO VIOLATE PROVOCATORIAMENTE DALLE STESSE ISTITUZIONI ( V. AD ES. QUALCHE EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, SINDACI COME DE MAGISTRIS ETC).
    VISTO CHE IL BUON SENSO E’ ANDATO A FARSI BENEDIRE ALMENO UN PO’ DI SERIETA’ NON GUASTEREBBE!

  10. ellemme scrive:
    Scritto il 23-10-2014 alle ore 19:41

    siamo alle solite: i diritti sono sempre a vantaggio od a tornaconto proprio e ben ponderati e ben calcolati a seconda dell’aria che tira in un mondo molto ma molto ipocrita e opportunista.
    i doveri invece sono sempre gli altri che li devono fare ed attuare…….

Scrivi il tuo commento!

  • 459 Cpp, 460 Cpp, 461 Cpp, Alfano, Apicella, art. 263 Cpp, art. 317 cp, art. 438 Cpp, art. 606 Cp, art. 612 Cp, art. 629 Cp, art. 648 bis Cp, art. 660 Cp, assoluzione berlusconi processo ruby, berlusconi, cassazione, concorso esterno, concussione, custodia in carcere, Decreto Penale, delitto di Garlasco, Delitto di Perugia, De Magistris, deterrenza, discrezionalità, estorsione, Giudizio abbreviato, GUP, legge anticorruzione, minaccia, misure cautelari preventive, nozze gay, omicidio, omicidio del consenziente, patteggiamento, pena, pena giusta, perquisizioni, PM, prescrizione, Procedura Penale, processo Ruby, riciclaggio, rogatoria, sequestro penale
  • HOME |
  • FISCO |
  • DIRITTO |
  • LAVORO |
  • IMPRESA |
  • SICUREZZA |
  • AMBIENTE
  • Chi è postilla |
  • I blogger |
  • Blog Policy |
  • Diventa Blogger |
  • Chi siamo |
  • Contatti |
  • Privacy |
  • Note Legali |
  • Policy cookie |
  • Pubblicità
 X 

P.I. 10209790152

Postilla è promossa da: IpsoaIl FiscoCedamUtetIndicitalia