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Il Blog di Davide Steccanella

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Postilla » Diritto » Il Blog di Davide Steccanella » Diritto penale e processuale » Erri De Luca: processo alla “parola” o istigazione a delinquere ex art. 414 Cp ?

30 gennaio 2015

Erri De Luca: processo alla “parola” o istigazione a delinquere ex art. 414 Cp ?

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Recentemente si è tenuta avanti al Tribunale di Torino la prima udienza che vede imputato il noto scrittore Erri De Luca per alcune affermazioni contenute in una intervista rilasciata dallo stesso ad Huffington Post a proposito della attività di sabotaggio in corso da anni in Val di Susa contro la costruzione della linea A/V.

Il processo scaturisce dalla denuncia presentata nei di lui confronti da una impresa costruttrice, e che la Procura di Torino, con il succesivo avallo del Giudice della Udienza preliminare, ha ritenuto di penalmente qalificare ai sensi dell’art. 414 del Codice Penale che punisce con pena da 1 a 5 anni “chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più delitti”.

Aldilà della evidente eclatanza della iniziativa, non si riscontrano in epoca recente analoghi casi di scrittori mandati “alla sbarra” come istigatori per avere espresso una opinione, qualsivoglia essa sia , qualche considerazione giuridica sulla fattispecie penale contestata si impone.

“Istigare”, se le parole hanno ancora un senso, significa qualcosa di più di “convincere” qualcuno a fare qualcosa (o di rafforzarne il proposito), necessita quanto meno di una condotta attiva volta a determinare in altri un comportamento delittuoso che altrimenti non verrebbe, senza la predetta istigazione, posto in essere.

Occorrono dunque due requisiti che la locale Procura non pare abbia ritenuto di ricercare ossia: 1) la effettiva capacità di influenzare in modo significativo le altrui condotte e 2) una precedente assenza di autodeterminazione in capo al soggetto istigato.

Sul punto si osserva che per prima cosa lo scrittore non può essere equiparato al leader di un Partito o di un Movimento politico in grado, per il suo ruolo, di incitare gli iscritti ad agire secondo la linea politica loro indicata, ed è appena il caso di ricordare che mai in precedenza noti e reiterati incitamenti a varie forme di disobbedienza fiscale o di diversa natura da parte di alcuni leader politici risultano essere stati “attenzionati” dalle numerose Procure italiche.

E per seconda cosa va ricordato che la protesta NO TAV in Val di Susa è fatto non solo altamente diffuso, ma anche assai risalente nel tempo, quanto meno dal 2005, e nei confronti del quale, quindi, De Luca  può al massimo porsi in termini di successiva legittimazione, ma non certo di istigazione.

E questo, è bene precisarlo, vale anche con specifico riferimento a quella azione di sabotaggio di un compressore sulla quale si era espresso in quell’intervista in occasione del processo a carico di 4 imputati cui veniva contestata la aggravante del terrorismo (recentemente esclusa dalla Corte di Assise di Torino).

E’ ben vero che al successivo comma la norma in oggetto punisce anche una ulteriore e diversa condotta, ossia quella di chi non fa pubblica istigazione, bensì “apologia di uno o più delitti” ma in tal caso, ed in questo ben cogliendosi la sua evidente diversità dalla ipotesi indicata al primo comma, è intervenuta molti anni fa la Corte Costituzionale stabilendo con la Sentenza n. 65 del 4 maggio 1970 che “l’apologia punibile ai sensi dell’art. 414 Cp è quella che per le sue modalità integra un comportamento concretamente idoneo a provocare la commissione di delitti trascendendo la pura e semplice manifestazione del pensiero”.

Banalmente e per fare un esempio pedestre, se un mio amico ammazza la moglie va in galera e se io scrivo che ha fatto bene…no.

Ora, ritenere che uno scrittore che ricostruisce in una intervista il significato storico del termine “sabotaggio” possa rischiare fino a 5 anni di carcere perchè sgradito al costruttore di opera pubblica da anni altamente contrastata dagli abitanti della zona interessata (e per ragioni ambientali tutt’altro che irrazionali), suona alquanto stridente con le velleità democratiche di un paese che rivendica in ogni dove, ed anche di recente, orgogliose “superiorità occidentali ” in materia di libero dissenso o di satira.

Del resto, la stravaganza della imputazione risiede anche, e come si diceva ad inizio, nella sua “unicità”.

Negli anni ’70 numerosi testi trattarono con diverse tesi il tema del sabotaggio, ma a nessuno venne in mente di incriminare Toni Negri, tanto per dirne uno, per il suo celebre “dominio e sabotaggio”, si dovette inventare una sua asserita direzione occulta delle BR per effettuare il blitz del 7 aprile.

Allo stesso modo a nessuno è mai passato per la testa di incriminare Oriana Fallaci per quegli ultimi scritti dove sostanzialmente incitava gli occidentali a prendere a schiaffi il primo musulmano incontrato per strada.

Nella sua, pertanto, inconsistenza giuridica, la incriminazione di uno scrittore per la sua “parola contraria” (come titola il libretto appena pubblicato per Feltrinelli), assume all’esterno più il significato di una azione repressiva e quasi intimidatoria, che “giusta” nel senso di ius (secondo diritto).

Ci si augura pertanto che un processo che ormai è giocoforza celebrare almeno si concluda secondo ius perchè una eventuale condanna non sarebbe davvero un bel “precedente”

Letture: 6166 | Commenti: 5 |
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5 Commenti a “Erri De Luca: processo alla “parola” o istigazione a delinquere ex art. 414 Cp ?”

  1. lm scrive:
    Scritto il 5-2-2015 alle ore 19:55

    non ho idea se lei ha mai sentito parlare in tv, io personalmente non lo conosco -per fortuna!- erri de luca. persona presuntuosa, piena di sé e di una volgarità indicibile per le offese che sistematicamente usa nei confronti dei suoi contraddittori, in particolare se politicamente giudicati avversari.
    è mai possibile che, soprattutto uno scrittore?, non si abbia più la capacità di ricorrere alle buone maniere e dire quello che si pensa senza offese, volgarità ed insulti gratuiti che rendono le persone insopportabili ed antipatiche?
    forse a lei va bene così! mi consenta di dissentire, indipendentemente dal fatto che questa mia venga pubblicata.
    il paragone poi con oriana fallaci non regge. non era certo una moderata ma la metafora di schiaffeggiare un mussulmano è più che legittima se questi ti offende e dall’aggressione verbale si passa poi ai fatti. a me è capitato di essere stato minacciato, alla presenza delle mie segretarie, di essere sparato…. convocato da un legale, vista la malparata e quello che si poteva prospettare per lui -l’espulsione?!?!?!, quando mai?- ha corretto il tiro. ma con gli stranieri, perché no extracomunitari, dobbiamo arrivare a tanto solo perché si chiede il rispetto della legge e delle regole?

  2. Andrea scrive:
    Scritto il 9-2-2015 alle ore 11:58

    Spiace notare che ancora oggi per il comune sentire dell'”intellighenzia” chi incita palesemente all’odio e alla rovina degli avversari non sia mai colpevole.
    Chi incitava ad uccidere i padroni e i loro servi: innocente espressione di opposizione politica.
    Chi incita alla distruzione dei mezzi di produzione: innocente manifestazione di dissenso sociale.
    Poi qualcuno agisce, credendosi autorizzato a commettere un crimine da qualche profeta o maestro, e allora ma solo allora e troppo tardi, tutti piangono.

  3. Corrado Tumaini scrive:
    Scritto il 10-2-2015 alle ore 13:37

    Ottimo spunto di riflessione: il “caso De Luca” travalica la questione individuale e anche quella della stessa “TAV” perchè va a toccare uno spazio di malessere diffuso ma ancora troppo poco visibile, là dove l’espressione del pensiero cozza con interessi particolari. Perchè di pensiero stiamo trattando…non di opinioni.

    Grazie Davide! Al tuo solito, analisi puntuale, tono leggero ma preciso,….sale sulla ferita..quanto basta (a giudicare dalle reazioni….)

  4. lm scrive:
    Scritto il 12-2-2015 alle ore 19:46

    sostanzialmente non comprendo la radicale differenza tra pensiero ed opinione….
    nell’uno o nell’altro caso qual’è il motivo che giustifica un qualsiasi tipo di violenza, anche rivoluzionaria?
    a questa stregua si vuole giustificare forse anche le violenze naziste e comuniste, con centinaia di milioni di morti, solo perché facevano parse di un pensiero?
    allora perché ci agitiamo tanto se già abbiamo in tasca la risposta al terrorismo ed alle guerre messe in atto dal mondo mussulmano? in fondo si tratta solo di un pensiero ed aspettiamo tranquilli che abbia il sopravvento su tutto il resto!

  5. lm scrive:
    Scritto il 12-2-2015 alle ore 19:47

    sostanzialmente non comprendo la radicale differenza tra pensiero ed opinione….
    nell’uno o nell’altro caso qual’è il motivo che giustifica un qualsiasi tipo di violenza, anche rivoluzionaria?
    a questa stregua si vuole giustificare forse anche le violenze naziste e comuniste, con centinaia di milioni di morti, solo perché facevano parte di un pensiero?
    allora perché ci agitiamo tanto se già abbiamo in tasca la risposta al terrorismo ed alle guerre messe in atto dal mondo mussulmano? in fondo si tratta solo di un pensiero ed aspettiamo tranquilli che abbia il sopravvento su tutto il resto!

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